LA STORIA DI UN GIORNALE NATO QUASI PER CASO

L'ambito in cui è nato il giornale locale la “Kinita” è quello di un Comune pugliese “CALIMERA” che in griko significa “belgiorno”, situato in un contesto culturale particolare, quale è quello della Grecìa Salentina, laddove, fino alla metà del secolo scorso, si parlava diffusamente il griko, sia in famiglia, sia nel paese e in ogni ambiente lavorativo agricolo o artigianale.

Oggi la conservazione di questo idioma, peraltro solo parlato, è da tempo affidato alle iniziative culturali promosse dalle Istituzioni e dalle associazioni culturali locali, e a quanti hanno messo per iscritto, in tanti anni di ascolto e di ricerca tra la gente dell'area grika, componimenti di ogni genere trasmessi da una generazione ad un'altra esclusivamente in forma orale.

Solo una schiera di uomini insigni, culturalmente preparati, sin dall'inizio del 900, incominciarono a scrivere e trascrivere poesie, poemetti, nenie, proverbi che vennero pubblicati anche sui giornali locali, insieme agli avvenimenti di carattere culturale e sociale dei primi anni del XX secolo.

A Calimera, in particolare, sin dal 1900 vengono pubblicati dei giornali locali che descrivono fatti ed eventi di quel tempo come ad esempio le lotte popolari per la riduzione dell'orario di lavoro, a quel tempo durava dall'alba e il tramonto, che sfociarono poi in scioperi di massa nel Salento.

Tra questi giornali ricordiamo la rivista “Kalimera” con il suo supplemento umoristico “Lo specchio di Papa Galeazzo” e l'altra testata di quell'epoca, intitolata “ La Democrazia ” diretta da un grande uomo di cultura ed insigne ellenista, Vito Domenico Palumbo.

Significativa dello scontro sociale in atto tra proletari e agrari, è la cosiddetta “Marsigliese di Calimera” uno scritto in griko di Vito Domenico Palumbo pubblicato sulla stampa locale il 1° maggio 1906, in occasione della festa internazionale del lavoro; e all'indomani dei moti di piazza salentini che avevano provocato la caduta del governo Sonnino, così come riportato dalle cronache apparse sulla “Tribuna Illustrata” e sull'Avanti! del 29/04/1906.

I decenni successivi non furono certo favorevoli al rafforzamento delle pubblicazioni locali e non, considerate le due guerre mondiali, l'avvento del Fascismo e del Comunismo con le loro degenerazioni e la conseguente “guerra fredda”, con un mondo diviso in due blocchi.

Solo con l'avvento della Repubblica, tornano gli stimoli per dar vita a iniziative riguardanti pubblicazioni anche a carattere locale.

Difatti anche a Calimera, all'inizio degli anni 50, venne pubblicato un giornale murale a sfondo satirico, chiamato appunto “ la Kinita ”. Tale iniziativa non ebbe però seguito, stante la limitatezza delle sue pubblicazioni.

E' sul finire degli anni 60, caratterizzati ovunque dalle lotte studentesche e sindacali del 68, che a Calimera si svolgeva la “festa della matricola” promossa dai giovani universitari “fuori sede”, che rientrati per le vacanze di Natale, organizzavano, da qualche anno, la tradizionale sfilata con annesso “processo alla matricola” e apposito veglione di fine serata.

Tale processo era una sorta di rappresentazione teatrale a carattere popolare, laddove un giovane immatricolato da poco all'università, veniva processato e “coglionato” dagli universitari anziani per le sue gaffes e le sue evidenti imbranature. Questa pubblica manifestazione che si volgeva nella piazza principale, diventava l'occasione per sconfinare nella satira politica locale, mettendo in evidenza vizi e pubbliche virtù degli amministratori comunali e delle loro “singolari” scelte destinate purtroppo alla comunità amministrata!

A questo punto occorre dire, per la verità dei fatti, che questo processo esteso alla Amministrazione Comunale, durò poco, perché i contrasti di carattere politico all'interno dei promotori della “festa della matricola calimerese”, fu tale che dal 1968 non si svolse più la festa degli Universitari Calimeresi.

Perciò sulle ceneri del “processo alla matricola” del 1967, nacque la “Kinita 68” per iniziativa di un gruppo di giovani socialisti e di sinistra, ma aperto a tutti coloro che si sentivano impegnati a valorizzare la cultura e le tradizioni popolari del nostro bilingue paesello, attraverso poesie, racconti, vignette satiriche politico-amministrative e non, aneddoti in griko e in dialetto calimerese.

Così da quarant'anni la Kinita , un giornale nato quasi per caso, torna tra la gente nel giorno della festa del Santo Patrono San Brizio, per informare e divertire i calimeresi sui fatti seriosi e curiosi accaduti in paese, con un occhio rivolto al passato ed un altro rivolto al presente ed al futuro.

Per queste sue peculiarità la Kinita è da sempre un ingrediente della festa patronale, tanto da interessante oltre l'intera area della Grecia Salentina, tanti Calimeresi residenti per motivi di lavoro in Europa e in ogni parte del mondo, per i quali la Kinita è lo strumento per conoscere fatti e fatterelli dell'amato paese natio e mantenere vive le proprie radici.

È anche questo, uno dei motivi, per i quali abbiamo deciso, in occasione del quarantennale, di entrare in rete ed inaugurare il nostro sito, in modo da consentire a tutti coloro che lo desiderino, indipendentemente da dove vivano, un collegamento in tempo reale con la nostra cultura, le nostre tradizioni popolari e linguistiche, nel più vasto contesto della Grecìa Salentina!